Autumn in Bologna: fare cose, vedere gente.

Nicola_caldarroste_bolognaDopo un’ultima ventata di scirocco, frutto di un’estate ritardataria che non accennava a volersene andare, l’autunno sembra aver fatto finalmente capolino alle porte della città turrita dove già da giorni i portici del centro sono deliziosamente aromatizzati al profumo di caldarroste, il cui re indiscusso è l’arci noto Nicola, “il numero uno al mondo e dintorni della caldarrosta”, slogan riportato da un cartello appeso al suo banchetto all’angolo tra via Rizzoli e Piazza Maggiore. Come da tradizione, le serate autunnali bolognesi sono rigorosamente caratterizzate da vino novello, castagne arrostite sul fuoco e buona compagnia, come solo la capitale del cibo può offrirti. Il tartufo è l’altro grande principe dei manicaretti d’autunno, con una serie di sagre per assaporare tartufo in tutte le salse, da Monghidoro a Sasso Marconi a quella, forse più gettonata, di Savigno. Ma se non è il buon mangiare ad interessarvi, di certo il capoluogo emiliano non ha badato a spese ultimamente con una proposta culturale di grandi mostre d’arte che non vi farà certo annoiare.
A cominciare da Palazzo Albergati in via Saragozza, che ormai da anni è garanzia di grandi nomi, dove fino al 24 febbraio 2019 è in corso la mostra “Warhol & Friends”, un vero e proprio ritratto degli anni ’80 tra vizi e virtù accompagnato dalle opere dei protagonisti della Factory newyorchese. In esclusiva invece a Palazzo Pallavicini, dimora settecentesca in via san Felice, la retrospettiva dedicata all’artista ceco Alphonse Mucha, visibile fino al 20 gennaio 2019, con una selezione di 80 tra le opere più celebri dell’artista di cui 27 esposte per la prima volta in Italia; imperdibile direi, per gli amanti dell’art nouveau e in generale delle atmosfere da Parigi fin de siècle.
Molto interessante “Hokusai Hiroshige – oltre l’onda”, capolavori del Fine Arts Museum di Boston, in mostra al museo civico archeologico fino al 3 marzo 2019; si tratta di un vero e proprio viaggio esotico tra le immagini del mondo fluttuante che diventarono estremamente diffuse negli anni Trenta dell’Ottocento.
Sta invece volgendo al termine la bellissima e alquanto visionaria esposizione dedicata al pittore bolognese Sergio Vacchi, visibile a Palazzo Fava fino al 25 novembre. Dal titolo “Mondi Paralleli”, è una retrospettiva costruita sullo sguardo onirico del grande Maestro, a due anni dalla sua scomparsa, che sapeva sempre spaziare dalla pittura al cinema, alla letteratura e anche al fumetto. A proposito di fumetto, Vacchi lascerà il posto ad un altro grandissimo genio nostrano, Bonvi, in mostra appunto sempre a Palazzo Fava dal 7 dicembre al 7 aprile 2019; 250 opere a ripercorrere la sua carriera, in occasione del 50esimo anniversario dall’uscita della prima striscia di Sturmtruppen.
Che dire insomma, un autunno “ricco mi ci ficco” nella nostra bella Bologna, che già si prepara alle festività natalizie e che in un modo o nell’altro, come ha saputo notare anche il New york Times, riesce sempre a farti sentire a casa.

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